giovedì 13 aprile 2017

Prima di cominciare...

Buon tutto, internauti e grazie per essere tornati a trovarmi!

Rieccomi qui - incredibilmente, dopo pochissimo tempo dal primo/ultimo post - a parlarvi scrivervi di me e dei miei progetti. È vero, la mia presentazione è stata più che altro una presentazione del blog. Ma, come succede persino per le cose più inspiegabili della vita, c'è un motivo per tutto ciò ed è più semplice di quanto si pensi: voglio farmi conoscere meglio col tempo e voglio farlo esclusivamente attraverso ciò che sono (e non sono) in grado di fare e - al massimo - per i miei gusti in fatto di arte (intesa come "insieme di mezzi espressivi", ça va sans dire), che poi è ciò che mi interessa e amo. I dati personali, insomma, li lascio all'anagrafe e agli uffici competenti. Anche perché, come vi ho già detto la volta scorsa, il mio nom de plume è rappresentativo almeno quanto il mio vero nome. Spero che questa mia scelta non vi appaia come l'innalzamento di un muro: mi auguro, anzi, che possiate comprenderla e che il rapporto tra me e voi possa dirsi ugualmente sincero.

Poco fa ho accennato a dei progetti e penso sia giunto il momento di introdurvene uno per me molto importante, al pari della galleria con la mia adorata Clelhya. Sto lavorando a una piccola raccolta di poesie, che ho già pubblicato sia su 20lines che, successivamente, su EFP. Come dicevo nel primo post, voglio avere ulteriori pareri e termini di paragone, perciò ho deciso di aprire anche questo blog (nella speranza di riuscire a gestirlo al meglio, nonostante gli impegni) e di pubblicare anche qui i frutti dei miei arrovellamenti cerebrali.
Prima di procedere con la pubblicazione, però, vorrei presentarvi questa raccolta attraverso una sorta di scheda, per comodità vostra e per assecondare quella parte di me che ha una sorta di feticcio per schemini, elenchi e altro materiale esplicativo. Per la serie: perdoname madre, por mi vida organizada!

Il titolo
Il nome che ho scelto per la raccolta è "Poems from the inside". Il titolo è in inglese, non perché fa figo, ma perché è nato così nella mia testa e perché la lingua d'Albione è - lo dico sempre - come una seconda lingua materna, almeno da un punto di vista affettivo. E, lo ammetto, l'ispirazione mi è venuta anche da From the inside dei Linkin Park, una canzone che dà voce a una parte di me e che mi ha tanto aiutata negli anni.

Cosa posso trovarci dentro?

Poesie, sia in versi sciolti che con qualche semplice schema di rime. I componimenti che pubblicherò (e che altrove ho già pubblicato) sono di vario metro, lunghezza, stile, lingua (ci sarà spazio anche per delle poesie in inglese, alle quali affiancherò la rispettiva traduzione) ma soprattutto materia, perché il vissuto di ognuno di noi accoglie un insieme infinitamente ampio e variegato di esperienze. E proprio da queste esperienze e osservazioni (mie, di persone a me vicine, di passanti, ma anche di personaggi fittizi), mi sono lasciata ispirare, lasciando che il mio daimon lavorasse liberamente.
Le poesie sono indicate da un numero romano e qualche volta vengono affiancate anche da un titolo alternativo.


Spero che questo frutto del mio lavoro porti un po' di emozione, ispirazione e bellezza a ciascuno dei miei lettori. Lo sfoggio stilistico fine a se stesso non mi interessa, né mi aspetto un apprezzamento universale: voglio soltanto mettere le mie capacità (se ritenete che ne abbia) al servizio di chi avrà voglia di leggermi.
Se avete domande, curiosità, critiche o altre osservazioni da sottopormi, lasciatemi pure un commento. Sarò ben lieta di rispondervi. :) Vi lascio alla copertina della mia raccolta e vi do appuntamento al prossimo post, in cui vi presenterò la prima poesia tratta da Poems from the inside.

Un saluto,

Andromeda
La copertina del mio libro.
Lo scatto che ho scelto è mio: pensavo ci stesse bene e che fosse sufficientemente poetico.
Un ringraziamento speciale va ai filtri, aiutanti indispensabili dei fotografi-nabbi come la sottoscritta, ma soprattutto a 20lines, che ha un editor per le copertine a dir poco meraviglioso.

lunedì 10 aprile 2017

Questa dramatis persona.

Salve, internauti!
Non so chi o cosa vi abbia portati qui, ma vi ringrazio comunque per la visita! :)
Il mio nome, come potrete intuire dal titolo pomposo ed egocentrico di questo blog, è Andromeda Blackwood. Capirete bene che un nome così altisonante non può essere certo il mio nome di battesimo - che, giuro, è di ben più basso profilo. Ciononostante, come dico sempre a chi si chiede perché mi celi dietro un nome d'arte, lo porto con lo stesso orgoglio. Questo perché è sia il frutto di una scelta consapevole, sia il segno di un nuovo inizio per me, tanto come persona quanto come persona che scrive (e disegna, ma di questo parleremo più avanti). Non mi definisco facilmente "artista", "autrice" o "scrittrice", se non per esigenze di brevità; non mi ritengo degna di simili titoli. Sono una  persona che prova a fare e a imparare qualcosa, tutto qui.
Come avrete compreso, amo scrivere e al momento frequento - con interventi e aggiornamenti assai rari, causa mancanza di tempo - le community virtuali di EFP, che conosco da anni, e 20lines, scoperta più di recente. Entrambi i siti mi offrono, oltre a uno spazio dove esprimermi liberamente e pubblicare le mie creazioni, anche l'opportunità di leggere gli elaborati di moltissimi autori. Ma la scrittura e la lettura (di storie originali e fanfiction, come di libri e fumetti) non sono i miei unici hobby.
Tra le tante (troppe?) cose che mi piacciono, infatti, un posto speciale è occupato dal disegno, come vi avevo accennato poco fa. Dopo aver passato troppo tempo dedicandomi a cose diverse da quelle che amo,vivendo nella paura/certezza di non essere mai abbastanza, ho preso il coraggio a quattro mani e ho scelto finalmente di mettermi in gioco, nonostante abbia ancora molta strada da fare.
Grazie a una persona speciale, la mia talentuosissima amica Clelhya, sono riuscita a compiere questo salto. Non la ringrazierò mai abbastanza per il suo supporto e conforto nei momenti di dubbio o di difficoltà: grazie a lei ho capito quanto avessi bisogno di confrontarmi con gli altri e, soprattutto, smettere di denigrarmi e cominciare - di contro - ad aprire gli occhi, ad essere una persona più realista e consapevole delle proprie capacità. Che poi, stringendo, è il mio più grande difetto e la principale causa del mio "restare nell'ombra". Ma andiamo oltre questa breve parentesi psicanalitica.
Proprio con Clelhya ho scelto di avviare un progetto artistico (sogno nel cassetto di entrambe): una piccola galleria Instagram, della quale vi invierò periodici aggiornamenti. Se volete cercarci/supportarci/venire a vedere i nostri scarabocchi, come li chiamo affettuosamente io, direttamente sul nostro profilo, ci trovate come clelhya.andromeda.
Sì, con il puntino, perché il trattino lo avrebbe fatto sembrare un doppio nome, l'underscore non ci garbava a sufficienza, la "e" avrebbe storpiato i nostri nomi e la & viene schifata da Instagram come un pezzo di sapone viene schifato da un Orco: insomma, il punto era l'unica soluzione possibile, visto il giudizio negativo dato a tutte le alternative tipografiche di cui sopra.
"Sì, ma perché è nato questo spazio?" vi starete giustamente chiedendo, se avrete avuto la forza di arrivare fin qui. La motivazione è molto semplice: voglio che questo blog sia per me un'ulteriore fonte di confronto, un altro modo per mettermi ancora più in discussione mostrando cosa sono in grado di fare, poco o tanto che sia.
Spero vorrete seguirmi in questo percorso, perciò vi do appuntamento al prossimo post.

Un saluto,

Andromeda



P.S.: per chiunque se lo stesse chiedendo, sì, il titolo è una semi-citazione tratta dal film "V per Vendetta". Non c'è un motivo particolare dietro questa scelta: mi suonava bene e basta. :D